Non dovremmo solo contare le calorie per dimagrire

"Consumo calorico": assumere meno calorie di quante se ne brucino, ridurre quelle ingerite attraverso il cibo e / o consumandone di più attraverso l 'attività fisica. Questo è il motivo per cui non è il solo fattore di tenere a mente raggiungere il corpo umano assorbe e consuma energia. Il giornalista Peter Wilson ha fatto…


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“Consumo calorico”: assumere meno calorie di quante se ne brucino, ridurre quelle ingerite attraverso il cibo e / o consumandone di più attraverso l ‘attività fisica. Questo è il motivo per cui non è il solo fattore di tenere a mente raggiungere il corpo umano assorbe e consuma energia. Il giornalista Peter Wilson ha fatto un punto della situazione su 1843 , il bimestrale culturale dell ‘ Economist , in cui racconta la storia della caloria raggiunge unità di misura, riesce a conseguire successo e perché conteggiarla per dimagrire può essere poco utile, se non dannoso. Wilson precisa anche di aver perso 14 chili in quattro mesi

Per prima cosa Wilson racconta che per secoli gli studiosi pensavano che contasse solo la massa di cibo ingerita; soltanto nel Settecento si intuì che contava invece l’energia contenuta nei singoli alimenti. Il chimico e biologo francese Antoine Lavoisier osserva che una candela bruciava un gas, l’ossigeno, e lo lo stato rilasciava calore e altri gas; teorizzò quindi un parallelo tra la candela e il corpo umano, che funzionava grazie a un carburante, e che emetteva scarti e calore. Costruì un calorimetro, ci infilò dentro una cavia e misurò il calore che l’animale generò per capire quanti energia producendo. I suoi esperimenti vennero interrotti dalla Rivoluzione Francese: Lavoisier, che abilità un aristocratico, fu accusato di tradimento e frode fiscale e ghigliottinato nel 1794.

I suoi studi però sono più di un altro. Celsius un chilo d’acqua. Gli Stati Uniti sono i primi, una partenza agli anni Sessanta dell’Ottocento, un modo per misurare l’energia contenuta nei beni, ma è poi Wilbur Atwater, un chimico conosciuto, un farle conoscere alle masse, un salvato comune credenza che si vince per misurare l’energia attuale.

Dopo un viaggio in Germania, nel 1887 Atwater scrisse una serie di articoli per la rivista americana Secolo in cui si introduce al grande pubblico il concetto di “macronutrienti”, cioè le componenti più grandi degli alimenti: carboidrati, proteine ​​e grassi. Per capire quanti energia apportavano, Atwater fece un esperimento in cui si nutriva un gruppo di giovani universitari seguendo la dieta americana dell’epoca. Per dodici giorni il volontario di turno, dormito e sollevato pesi all’interno di una stanza alta 1,8 metri, larga 1,2 metri e lunga 2; l’energia assunta con ogni pasto abilità calcolata in un certo calorimetro; ragazzi della stanza erano pieni d’acqua: registrati i cambiamenti di temperatura abilità possibili calcolare energia producendo il corpo dei ragazzi. Capacità di quanti quanta energia assorbita dal loro corpo, raccoglieva le feci e le bruciava nel calorimetro. In questo modo scoprirai che circa il 10 per cento del cibo non viene digerito e non produce calorie, mentre il restante 90 per cento forma energia: carboidrati e proteine ​​quattro calorie per grammo, e il grasso, nove. Significa che un grammo di grasso forma bruciando 9 calorie, un grammo di proteine ​​o di carboidrati ne forma quattro.

Nel tempo gli scienziati hanno aggiornato le loro conoscenze su come funziona il metodo di analisi, astratto e aritmetico, è il punto di riferimento per le persone comuni e le politiche dei governi e delle organizzazioni sanitarie internazionali. Raggiungere scrive Wilson, Atwater «trasformò il modo in cui le persone pensavano al cibo, nella convinzione che” una caloria è una caloria “. […] Per lui non c’è differenza di calorie in base alla cioccolata o agli spinaci: se il corpo è più energetico di quanta ne usasse, è conservato l’eccesso di grasso corporeo »: in un’epoca vessata da malnutrizione e carestie , scopri il modo per incarnare più grosse abilità il primo obiettivo di Atwater.

Nel 1918 uscì Food procedure e con successo , il primo libro basato sugli studi di Atwater che sosteneva che «potete mangiare tutto quello che volete – caramelle, torte, carne grassa, burro, panna, un patto che contia le calorie!»: Vendette milioni di copie. Negli anni Sessanta è diventato più frequente mangiare e vendere le informazioni nutrizionali, che spesso promuovevano in modo ingannevole raggiungere sani e salutari cibi che non lo erano ( succede anche adesso ). Grazie per avere più tempo, l’obesità è diventata un problema e le diete quindi fondamentali. Così, scrive Wilson, «iniziò la guerra al grasso, e il calcolo delle calorie di Atwater ne divenne involontario alleato». Dato che i nutrienti erano considerati solo per l’apporto calorico, eliminare il grasso – che produce 9 calorie al grammo invece le 4 di proteine ​​e carboidrati – divenne il primo obiettivo. L’industria alimentare assecondò la demonizzazione del grasso, proponendo le versioni di snack, yogurt e latte dov’è ridotto all’osso ma sostituito da saccarosio (il che eccessivo è invece dannoso per la dieta e la salute).

Nonostante questo tra il 1975 e il 2016 l’obesità quasi triplicò in tutto il mondo, stando all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS): oggi si stima che il 40 per cento delle persone sopra i 18 anni – circa 1,9 miliardi di adulti – sia in sovrappeso. Intanto le diete dei nutrizionisti meno attenti e quelle fai-da-te si basano ancora sul conteggio delle calorie, lanciato da apposite app dove segnare tutto quello che si mangia durante la giornata, e da altre che registrano tutte le calorie consumate camminando, correndo o dormendo. La maggior parte delle tabelle nutrizionali però non indica con esattezza le calorie: Susan Roberts, nutrizionista alla Tufts College di Boston, ha scoperto che quelle critiche di media sbagliano del 18 per cento. Le informazioni sul contenuto calorico di alcuni cibi lavorati e surgelati sono risultate imprecise con un margine del 70 per cento.

Anche se le tabelle sono corrette, però, una sola azione solo sul conteggio calorico rischierebbe di essere parziale e non del tutto efficace. Wilson spiega che il modo in cui si accumula il grasso corporeo è influenzato da altri fattori oltre le calorie: i geni, i miliardi di batteri che vivono nell’intestino, la quantità di sonno e anche il modo in cui cuciniamo il cibo. Per quel che sappiamo, non è stato detto: “Nessun altro campo della scienza della medicina è così tanto di studi rigorosi” , riassume Tim Spector, professore di epidemiologia genetica al Kings College di Londra.

Per prima cosa, il conteggio delle calorie si basa sul calore da un alimento bruciato in un forno – cosa che succede all’istante – ma il corpo umano non riesce ad ottenere un forno: il tempo che passa dall’ingestione di un cibo alla sua espulsione sotto forma di feci si risolve in un giorno, per altre può richiedere fino a 80 ore. Anche in un forno un carboidrato è una quantità minima di calorie nel corpo umano. Il processo digestivo scompone il cibo in proteine, grassi e carboidrati e poi nei loro componenti ancora più semplici, che vengono assorbiti nel flusso sanguigno attraverso l’intestino tenue per alimentare, riparare e rafforzare le cellule del corpo. Le molecole che compongono ogni macronutriente però sono scomposte e assorbite in modo diverso.

I carboidrati sono scomposti in zuccheri, che sono la principale fonte di carburante del corpo: sono difficili da raggiungere. I primi sono assorbiti immediatamente nel sangue, per quanto riguarda l’energia zuccherata viene assorbito alla velocità di 30 calorie al minuto, a seconda delle calorie al minuto delle patate o del riso. L’improvvisa disponibilità di zuccheri fa salire la glicemia, cioè la quantità di zuccheri nel sangue; il pancreas secerne allora l’insulina, un ormone che ordina al fegato di prelevare il glucosio nel sangue e di immagazzinarlo; l’aumento dei livelli di insulina nel sangue favorisce anche i processi di litogenesi, e cioè la deposizione di grassi. L’insulina regola anche l’assunzione del cibo: se ce n’è troppa, la glicemia si abbassa rapidamente, il cervello è un corto di carburante e ordina di assumere altro, provocando un senso di status. Quando invece l’insulina si mantiene a livelli costanti e senza picchi, si raggiunge nella digestione dei carboidrati complessi, si avverte un senso di sazietà.

Per esempio, quando è troppo glucosio il corpo cerca di consumarlo e immagazzinato in eccesso sotto forma di grassi; quando ce n’è poco tende un conservarlo prelevando i grassi dalle scorte e usarlo raggiungere fonte energetica. Il grasso invece, è più calorico, richiede molto tempo per essere scomposto e provoca un senso di sazietà che dura più a lungo. Il coraggio è quello di lasciare che il corpo perde il controllo di un futuro, il rallentamento del metabolismo muscoli, un processo complesso e non ancora compreso del tutto. Questi sono i migliori risultati di ingrassare rapidamente.

Inoltre è entrata in modo unico all’introduzione di cibo. Una ricerca pubblicata da me in certo modo è più frequente nelle persone che sono più in forma, ma sono quelle che hanno i tempi di carestia sopravvivevano più facile. Anche le differenze della prescrizione vegetale vita intestinale alterano il modo in cui processiamo il cibo; uno studio del 2015 ha aggiornato il mio metabolismo dei cibi: il valore di glicemia nell’introdurre lo stesso cibo quadruplica. Sono articolati e notati considerevolmente nella portata dell’intimità tra le persone, fino al 50 per cento del totale, cosa che sembra potere influenzare l’efficienza con cui sono assorbite le calorie.

Anche non dormire abbastanza può essere ingrassare. Molti studi dimostrano che dormire poco spinge il cervello a scegliere cibi con un più alto contenuto di carboidrati e grassi; e può anche essere un aumento del cortisolo, un ormone dello stress che spinge il corpo a immagazzinare energia nei tessuti adiposi per far fronte alle ore di veglia. D’altra parte, scrive Wilson, va ridimensionata l’importanza record nell’esercizio fisico nelle diete: non significa che non è importante ma che ète atleti professionisti, gioca un ruolo nel controllo del peso. Fino al 75 per cento della grandezza media di energia di una persona non è l’esercizio fisico ma con attività quotidiane e nell’attività di immorale del corpo, che digerisce il cibo, rafforza gli organi, mantiene una temperatura costante del sangue » . Per questo, ipotizza Wilson, per dimagrire potrebbe essere più efficace dormire in più piuttosto che alzarsi all’alba per andare a correre. Questo ovviamente non è una cosa normale, ma è anche un miglioramento generale.

Per finire, conta anche il modo in cui prepariamo uno stesso cibo. Quello che è successo è quello di avere un alimento cucinato che viene digerito nello stomaco e nell’intestino dal 50 al 95 per cento in più che se fosse crudo. Le calorie assorbite dalla carne di manzo cotta aumentano per esempio del 15 per cento, quelle delle patate dolci del 40 per cento, mentre ulteriori cambiamenti dipendono dal tipo di cottura: se un cibo viene insomma bollito, arrostito o cucinato nel microonde. I carboidrati raggiungono il riso, la pasta, il pane e le patate, perché questo processo provoca nuove molecole più difficili da digerire. Gli spaghetti di Avanzati della cena e PORTATI al lavoro raggiungere abbiamo schiscetta potrebbero tariffa quindi assorbire Meno calorico di Quelli Appena scolati e Serviti Fumanti (anche questa e Una teoria da prendere con le molle, il Che Secondo ALCUNI studiosi potrebbe Avere Effetti trascurabili ). Nel 2015, alcuni aspetti dello Sri Lanka sono stati resi più simili a quelli che sono diventati più difficili da mangiare, perché l’amore è diventato più difficile da digerire e il corpo finiva per estrarre meno calorie.

Un fronte di una favola, perché il sistema di conteggio delle calorie continua ad avere fortuna? La risposta è la semplicità: per capire cosa fare basta un calcolo numerico, piuttosto complesse considerazioni su raggiungere il cibo viene processato. In definitiva il sistema, introducendo molte informazioni sull’appetito, mentre sempre più nutrizionisti sul contorno che regolano la presenza di insulina nel sangue e la comparsa della status.

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